5 storie di successo che dovresti conoscere secondo Valentina Vellucci
Quello tra il content marketing e il B2B è un matrimonio definito da molti impossibile. Le strategie di content marketing o di visual content marketing, infatti, sono sempre state pensate come più adatte per i brand B2C. Negli ultimi 2 anni, tuttavia, una percentuale sempre maggiore di aziende che operano nel Business to Business hanno deciso di percorrere questa strada, realizzando strategie così innovative ed efficaci da essere prese ad esempio da brand di ogni settore. Abbiamo chiesto a Valentina Vellucci, Digital Analyst di Magilla Guerrilla, di spiegarci perché quella tra visual content marketing e aziende B2B è un'unione assolutamente vincente attraverso di 5 storie di successo.
Visual Content Marketing e B2B: un matrimonio definito “impossibile” da marketers che avanzano sempre le solite scuse.
Il marketing per il B2B è tecnico, lento, deve soddisfare bisogni di funzionalità di prodotto e servizio totalmente diversi dal b2c. Il marketing e la comunicazione per il B2B sono complessi e non possono seguire le logiche “facili” del b2c.
In sostanza, una marea di scuse “vecchie” usate da marketers e consulenti “vecchi” per non affrontare una delle sfide che già il pubblico del B2B richiede da anni: quello di un content marketing visuale, efficace e slegato da sterili manovre commerciali.
Il content marketing, non solo nella declinazione del visual marketing, dovrebbe tenere conto che il business to people, ovvero il B2P, non è più solo una tendenza ma una vera e propria esigenza del mercato B2B e b2c da almeno 2 anni, ovvero da quando gli investimenti nel marketing non sono aumentati solo a favore della copertura degli spazi pubblicitari, ma anche a favore della quantità e della qualità content marketing.
Visual Content Marketing per il B2B: una sfida da cogliere!
Il grande problema del visual content marketing per il B2B è che dietro queste scuse trite e ritrite, i marketers che non vogliono crescere vi si rifugiano, nella speranza che la zona di comfort in cui si sono appisolati non venga mai disturbata da chi vuole osare anche nel B2B. Eppure un altro visual marketing anche per il B2B è possibile, al di là degli stereotipi che da sempre condizionano negativamente il mondo B2B, connotandolo come un settore difficile e non come UNA SFIDA DA COGLIERE.
Visual Content Marketing per il B2B: 5 storie di successo a cui ispirarsi
1. General Eletric: potere alle immagini
Chiudi gli occhi per un attimo e pensa alla General Electric. Che immagini popolano la tua mente mentre visualizzi il brand General Electric?
Ecco, ora prova a portare le emozioni di quelle immagini su Instagram. Non i prodotti: concentrati sulle emozioni, ovvero su sensazioni come potenza ed energia.
Deve essere stato questo il percorso che ha portato la General Electric a costruire uno dei profili Instagram per il business più affascinanti: si tratta di un salotto visuale dove l’azienda mostra la sua grandezza non attraverso “una scheda prodotto un po’ fresh” ma attraverso i traguardi che la General Electric ha tagliato e permette di tagliare ai suoi clienti.
Un profilo votato al consolidamento dell’awareness, che ha saputo coniugare le logiche di Instagram e le necessità comunicative della General Electric.
Qui il profilo Instagram ufficiale General Electric
2. Paradigm Life: i consulenti finanziari di cui puoi fidarti
Dobbiamo essere brutalmente sinceri: il mondo dei consulenti finanziari può essere estremamente complesso da comunicare, data la complessità stessa della materia.
La finanza ha un linguaggio tutto suo che può dare adito a incomprensioni spiacevoli e allontanare aziende che ricercano una consulenza rapida e chiara da un ente affidabile.
Proprio per vincere le diffidenze che avvolgono il mondo della finanza, Paradigm Life ha creato un visual quiz dedicato al mondo della finanza, dedicato alle aziende (e ai dipendenti di quelle aziende) che sono in cerca di risposte rapide e approfondimenti chiari. Una scelta coraggiosa in cui il visual marketing avvicina i prospect in maniera smart a tematiche complesse e aiuta in maniera “naturale” l’arricchimento del database aziendale.
A questo link potrai metterti alla prova con il visual quiz di Paradigm Life > https://app.snapapp.com/financial-quiz-example
3. Hubspot e ROI Calculator visuale
E chi l’ha detto che il ROI è solo per i tipi da Excel? Hubspot, per la sua campagna di inbound marketing finalizzata a promuovere la sua tool suite, ha cucito sartorialmente una delle landing page più semplici e allo stesso tempo più efficaci nella storia delle campagne di promozione targate Hubspot.
Si tratta della famosa landing del “ROI Calculator”, ovvero una pagina di atterraggio con un form da compilare, in grado di restituire ai prospect interessati una chart visuale dei possibili risultati raggiungibili grazie all’uso di Hubspot in azienda.
La landing fu aspramente criticata in quanto le variabili di successo dell’inbound marketing non possono di certo essere contenute in un form. L’idea di base però sembra aver funzionato, in quanto il ROI Calculator è diventato una delle aree fisse (e meglio strutturate) del sito web di Hubspot, attraverso cui è possibile anche scaricare l’annual report sullo stato dell’inbound marketing.
Qui l’area dedicata al ROI Calculator > https://www.hubspot.com/roi-calculator
4. Panoply & General Electric: il mezzo è il messaggio oppure il messaggio è il mezzo?
Panoply è una azienda che crea e acquisisce programmi on demand appetibili per inserzionisti.
Di General Electric abbiamo già parlato, ma quando si tratta di content marketing parlare di General Electric non è mai abbastanza. Nel 2015, usando la piattaforma Panoply, General Electric ha creato una science-fiction distribuita in 10 podcast attraverso iTunes chiamata “ The Message”.
The Message ha tutto quello che un amante del genere sci-fi può desiderare: suspance, serialità, trasmissioni aliene criptate e molto molto altro.
Più di 1.2 milioni di download per una serie che permesso a General Electric di vincere la timidezza del brand content per il B2B con un prodotto di qualità, totalmente in linea con i valori del marchio General Electric.
Qui potete trovare il progetto The Message e osservarne l’assetto visuale scelto per presentare il progetto > http://themessagepodcast.com/about/
5. Juniper Network. Ovvero i datacenter con il giusto content marketing non sono poi così noiosi
Creare buzz intorno alla sicurezza e alla manutenzione dei propri datacenter non è proprio una passeggiata. Juniper Network ha scelto di non arrendersi ai luoghi comuni che da sempre sono abbinati a questo settore, ovvero una materia ostica da comunicare, senza pubblico e con difficili soluzioni comunicative.
Con un budget non da poco, Juniper ha creato un mobile game gratuito chiamato Deception Force, in cui gli utenti devono salvare il mondo mettendo a norma i propri datacenter.
Il gioco, dalla musica accattivante e con un game trailer che merita di essere visto almeno un paio di volte, è un visual content esperienziale a 360 gradi che parla esplicitamente agli IT e ai datacenter manager, chiamando in causa più volte le loro competenze per poter salvare il mondo dalla violazione dei datacenter della propria azienda.
Un'esperienza originale, rapida e in linea con gli attuali contesti di fruizione che ci dimostra come il visual content marketing, se strategicamente tarato sulle reali abitudini di consumo delle nostre buyer personas, può essere una sfida da cogliere anche nel B2B.
Qui la presentazione ufficiale di Deception Force > http://deceptionforce.com/#/hero/trailer
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