Nel 2023, in piena era digitale, cosa resta del potere e del fascino della carta stampata? L’attività di ufficio stampa ha ancora senso di esistere?
“È la stampa, bellezza”, dice Ed Hutcheson (Humphrey Bogart) alla fine del film di Richard Brooks Deadline - U.S.A.
Il fatto che non si debba necessariamente aver visto il film per conoscere questa battuta (anzi, probabilmente pochissime persone saprebbero dirne anche soltanto il titolo), la dice lunga sull’impatto che essa ha avuto sull’immaginario collettivo.
Il motivo? Sta tutto nella seconda parte. “E tu non puoi farci niente! Niente!”, dice Ed, il direttore del giornale, al telefono con il boss che vuole zittire i reporter che indagano sul malaffare. Il film di Richard Brooks uscì nel 1952, e quella battuta è diventata una delle più famose nella storia del cinema. Ma oggi, nel 2023, in piena era digitale, cosa resta del potere e del fascino della carta stampata? L’attività di ufficio stampa, per circoscrivere l’ambito della nostra discussione, ha ancora senso di esistere?
L’ufficio stampa e la digital transformation
Sarebbe limitante guardare alla Digital Transformation come al semplice passaggio dal cartaceo all’online. In questi anni, infatti, a cambiare radicalmente è stato l’intero modo di operare di redazioni e uffici stampa, e inevitabilmente le competenze delle persone che vi lavorano.
Questo cambiamento ha sicuramente sczardinato alcune prassi tradizionali dell’ufficio stampa, ma ha anche creato tante nuove opportunità. La crescita degli utenti connessi ogni giorno, la rivoluzione dei Social Media e la disintermediazione della comunicazione hanno offerto ad aziende e brand nuovi strumenti per promuoversi e per raggiungere nuovi target. Agli attori “classici” dell’ufficio stampa – agenzie, radio, tv, carta stampata – si sono aggiunti nuovi soggetti come influencer, creator e digital media.
L’ufficio stampa sempre al centro
Non perdere l’orientamento in questo mare magnum è tutt’altro che semplice. E se a questo quadro aggiungiamo il fattore real-time - ossia l’esigenza di essere presenti e ricettivi su tutti i canali, in qualsiasi momento - è chiaro come tutte queste opportunità possano tramutarsi presto in insidie.
La bussola per mantenere la rotta la fornisce proprio l’attività di ufficio stampa e media relations. È infatti l’ufficio stampa che progetta una campagna di comunicazione e si propone come punto di incontro tra l’azienda, i media e il pubblico. È l’ufficio stampa che dialoga costantemente con le redazioni di tv, radio, testate giornalistiche e fa digital pr con influencer, blog e portali specializzati. È l’ufficio stampa che cura e sviluppa un’importante rete di contatti cui saranno inviate, di volta in volta, tutte le comunicazioni rilevanti per la brand awareness e la brand reputation.
La centralità dell’ufficio stampa è provata dal fatto che le richieste di servizi di press office da parte delle aziende non sono mai venute meno, anzi. Le uscite redazionali di alto livello sui media sono molto ricercate anche dalle realtà più legate al mondo digital e tech, a conferma che la ricerca di reputazione resta sempre un elemento chiave delle strategie di comunicazione e marketing. E lo stesso Bureau of Labor Statistics, la principale agenzia del mercato del lavoro negli Stati Uniti, prevede che da qui al 2031 gli specialisti delle PR cresceranno in misura maggiore rispetto all’incremento medio occupazionale.
Le competenze richieste per fare ufficio stampa oggi
Tutto parte dal comunicato stampa. Padroneggiare questo strumento della comunicazione è ancora oggi un fondamentale per chi ambisce a una carriera in questo settore, ma ora è una piccola tessera di un puzzle più articolato che va gestito e padroneggiato con destrezza. Differenziazione è una parola chiave, da declinare sia rispetto ai pubblici di riferimento - segmentati per avere messaggi che colpiscono nel segno - sia rispetto ai canali - a ognuno il suo formato, i suoi contenuti, i suoi linguaggi.
Altrettanto importante è la dinamicità: chi si occupa di ufficio stampa non può non aggiornarsi in maniera sistematica. Per restare al passo con le evoluzioni degli algoritmi, certo, ma anche per non perdere il contatto con lo zeitgeist, lo spirito del tempo con cui i professionisti della comunicazione si misurano quotidianamente.
Infine, per occuparsi di ufficio stampa oggi serve una spiccata sensibilità digitale: questo non significa solo avere un account sui social media, ma saper usare un canale per entrare in empatia diretta con i clienti, attuali e potenziali che siano. Perché che viaggi sul web o su un foglio di giornale, al centro della comunicazione c’era, c’è e sempre resterà il fattore umano.