Il protagonista della rubrica dedicata agli Alumni di Professional Datagest oggi è Luca Bonetti, talento dell’ultima edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa.
Qui a Professional non è inusuale avere come docenti nostri ex-Allievi. Questa volta, però, siamo stati colti di sorpresa anche noi, quando nelle vesti di relatore al Master in Ingegneria della Moto da Corsa abbiamo visto arrivare un ragazzo che avevamo salutato solo poche settimane fa.
Luca, che fantastica sorpresa! Vuoi dirci chi sei e come mai sei tornato qui oggi al Master in Ingegneria della Moto da Corsa?
Sono un Allievo dell’ultima edizione del Master, la settima. Ho concluso il mio percorso a giugno e a settembre sono entrato in Regina Chain, azienda leader nel mondo per la produzione di catene di trasmissione ad uso industriale e sportivo. E oggi sono tornato qui nelle vesti di ingegnere per il reparto R&D prodotti moto di Regina.
Di cosa parlerai ai tuoi successori?
Sono qui con il mio responsabile, Michele Ratti, capo del team R&D, per presentare l’esperienza di Regina nella produzione delle catene per moto. Un’esperienza centennale, visto che quest’anno ricorrono proprio i cento anni dalla fondazione dell’azienda. Nello specifico mostreremo loro come è composta e come viene progettata una trasmissione a catena e perché questo tipo di sistema è particolarmente adatto all’utilizzo su una moto.
Raccontaci qualche dettaglio in più del tuo lavoro in Regina Chain
In Regina il mio lavoro è quello di ideare, disegnare e testare componenti e catene per moto. Di tutti i tipi, dalle catene per le piccole moto stradali a quelle più all’avanguardia utilizzate sulle MotoGP.
Come credi abbia influito il Master sullo sviluppo della tua vita professionale?
Mi ha dato una corsia preferenziale per entrare in Regina. L’azienda è partner del Master, lo conosce bene, quindi sapeva che questa esperienza mi ha dotato di una visione completa della moto, ed è stato un grosso punto a favore. E adesso io posso sfruttare quello che ho appreso nel mio lavoro di tutti i giorni.
Che cosa ti ha lasciato il Master in Ingegneria della Moto da Corsa?
È stata un’esperienza davvero istruttiva e formativa. Mi ha fatto entrare in contatto con realtà del bike motorsport che diversamente non avrei mai potuto conoscere. Anche a livello umano mi ha permesso di conoscere dei grandi professionisti e dei grandi compagni di corso, con cui sono tuttora in contatto.
Qual è il consiglio che ti senti di dare ai partecipanti del Master?
Quello di viverlo al massimo. Di aprire le orecchie e gli occhi e cercare di assorbire tutto quello che i docenti vi riusciranno a trasmettere, perché sono cose che difficilmente potrete trovare fuori. Godetevi anche le esperienze delle visite, della giornate in pista, cercate di carpire quante più cose possibili e vedrete che il Master vi darà la spinta decisiva per realizzare i vostri sogni!