All’alba della rivoluzione AI, quali sono le figure professionali più ricercate nel mondo della comunicazione digitale? Che cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?
Del mondo della comunicazione si può dire tutto, tranne che faccia annoiare chi ne fa parte. Marzo 2020, scoppia la pandemia, e pronti via in due e due quattro la transizione digitale accelera tutto d’un colpo, aprendo nuove e inaspettate opportunità. Appena il tempo di ritrovare un equilibrio, ed ecco che l’entrata in scena di ChatGTP cambia nuovamente le carte in tavola, provocando un mix di entusiasmo e timore in tutti gli addetti ai lavori.
Forse, a ben pensarci, la comunicazione è sempre stata così: in costante evoluzione, pronta ad adattarsi ai canali e ai linguaggi e ad andare a braccetto con sviluppo tecnologico e spirito dei tempi. E allora oggi, all’alba della rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, cosa sappiamo delle professioni della comunicazione digitale? Quali sono i ruoli più ricercati? Quali resisteranno all’onda d’urto di ChatGPT?
Le professioni della comunicazione digitale più richieste
SEO Specialist
Secondo Indeed, il celebre portale di ricerca del lavoro, al primo posto tra le professioni digitali più richieste in ambito comunicazione troviamo il SEO Specialist. SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization: il/la SEO Specialist è quindi colui/colei che ha come obiettivo l’ottimizzazione di un sito per il posizionamento sui motori di ricerca. Le frecce al suo arco sono diverse: vanno dall’impostazione delle pagine web alla struttura dei contenuti; dalla scelta delle keyword, che deve naturalmente rispecchiare le intenzioni di ricerca degli utenti, alla gestione di campagne di link building. “Fare SEO”, come si dice in gergo, significa non lasciar nulla di intentato, al fine di conquistare le prime posizioni sulle SERP, le Search Engine Results Page dei motori di ricerca.
Social Media Manager
Un’altra, richiestissima, figura professionale è quella del Social Media Manager, per certi versi il ruolo più simbolico della Digital Transformation. È suo, infatti, il compito di curare la presenza, e dare quindi un volto e una voce, a brand, istituzioni o personaggi sui social media. È suo il compito di pubblicare contenuti sempre accattivanti, che possano fidelizzare e coinvolgere i pubblici già presenti e attirarne di nuovi. Il Social Media Manager è anche un simbolo di poliedricità, dovendo coordinare, e a volte curare in prima persona, attività di copywriting e community management, così come progettazioni grafiche o multimediali e campagne di advertising.
Copywriter
Quella del Copywriter è una delle figure più longeve del marketing e della comunicazione. Professionista della scrittura, esperto di linguaggio pubblicitario, con l’avvento dei social media ha trovato nuovi strumenti in cui esprimere il suo talento nello storytelling. Conosce l’arte della persuasione, e più di chiunque altro sa creare narrazioni coinvolgenti, sia che si tratti di posizionare un prodotto che di aumentare la consapevolezza su un brand o migliorare la reputazione di una persona. Dietro a un ottimo lavoro di copywriting c’è sicuramente tanto metodo, nell’analisi del brand, nello studio del prodotto o delle caratteristiche del target, ma è indubbio che questa professione richieda spiccate capacità creative.
Content creator
Nelle sue scorribande sui social, il Copywriter spesso lavora insieme al Content Creator: un professionista digitale specializzato nella produzione di contenuti per il web. Siti, blog, social media, podcast o piattaforme video: vero e proprio nomade dell’’online, il content creator è per definizione cross-mediale, spesso trans-mediale, confezionando contenuti da rilasciare giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, come in un viaggio a tappe che di cui l’utente-spettatore non si stanca mai. A volte il Content Creator non si accontenta di restare dietro le quinte. Ecco allora che decide di metterci la faccia, e trasformarsi da Content Creator a vero e proprio (micro) Influencer.
Digital Strategist
Sulla cresta dell’onda è anche il Digital Strategist, che potrebbe essere definito come l’artista delle conversioni. La sua è una figura molto improntata al marketing: i dati, più che le parole, sono il suo pane quotidiano, e il funnel è l’unità temporale con cui analizza e interpreta eventi e comportamenti. Niente sfugge al suo occhio analitico: dai contenuti dei canali social alle campagne di advertising su Meta o Google; dagli analytics di un sito web ai tassi di apertura di una newsletter. È suo infatti il compito di progettare, attuare e monitorare una strategia digital, coordinando le risorse e gestendo il budget, all’occorrenza avvalendosi dell’aiuto del fidato braccio destro, il data analyst.
L’impatto dell’intelligenza artificiale
Con l’arrivo di ChatGPT e la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, queste professioni sono destinate a scomparire? La risposta è no.
Come tutte le grandi innovazioni tecnologiche, anche ChatGPT permetterà di automatizzare attività ripetitive e rendere certi processi più efficienti. Chi lo sta sperimentando ne parla in termini entusiastici, perché velocizzando attività di routine ha liberato tempo da dedicare a progetti più creativi, più complessi, più sfidanti. Sicuramente, però, queste professioni sono destinate a cambiare, in modi che a oggi sono impossibili da prevedere. Ma per i professionisti della comunicazione, che hanno fatto dell’adattamento al cambiamento una propria caratteristica, è una nuova sfida all’orizzonte, da affrontare, come le precedenti, con curiosità, flessibilità e spirito di intraprendenza.
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