Dalla griglia del Campionato Italiano Velocità all’esperienza della Giornata in Pista: la classe del Master in Ingegneria della Moto da Corsa è protagonista nel tempio della velocità a due ruote.

Due giorni al centro dell’azione. Due giorni in cui teoria e pratica si fondono, le competenze si misurano sul campo e le ambizioni prendono velocità.
La classe dell’edizione 2025 del Master in Ingegneria della Moto da Corsa ha vissuto un weekend di immersione totale nel mondo delle corse: il secondo round del CIV da insider, e una Giornata in Pista ad alto contenuto tecnico ed emotivo, tra dati, decisioni e adrenalina.
Un’esperienza esclusiva, che ha messo in luce una verità importante: questi ragazzi stanno diventando tecnici veri. E sanno muoversi in pista come se ci fossero sempre stati.
Domenica: il CIV, visto da dentro
Il tracciato del Mugello, la tensione pre-gara, i team che preparano le ultime regolazioni. E poi il rombo della partenza, le battaglie in pista, il profumo inconfondibile del paddock.
Grazie a Federmoto, che patrocina il Master sin dalla prima edizione, i partecipanti hanno vissuto da una prospettiva privilegiata la seconda tappa del Campionato Italiano Velocità, con accesso diretto alla griglia di partenza della Superbike.
Una giornata da ricordare, resa ancora più speciale da uno spettacolo sportivo all’altezza del circuito: gare spettacolari, colpi di scena, sorpassi al limite e tutta la passione del motociclismo tricolore.
Lunedì: è il momento della Giornata in Pista
E dopo aver osservato, è toccato a loro. Il giorno successivo, la classe è scesa in pista per una vera giornata da racing team: protagonisti in prima linea, a gestire sessioni di prova, raccolta dati, analisi, confronti, scelte.
A guidare la Yamaha R1, Francesco Cavalli, Performance Engineer del team Monster Energy Yamaha MotoGP, docente del Master e punto di riferimento per il modulo di analisi dati. Al suo fianco, in pista e nei box, anche Corrado Ficuciello, altro membro della faculty.
Il format? Quello di un weekend di gara: prove su pista, acquisizione dati, modifiche a componenti e settaggi, con l’obiettivo di migliorare progressivamente la performance. Un lavoro di squadra che ha coinvolto direttamente gli allievi, chiamati ad applicare le competenze acquisite in aula in un contesto operativo reale, fatto di tempi stretti, osservazione critica e decisioni tecniche.
E il risultato è stato evidente: metodo, attenzione, capacità di lettura, ma soprattutto una grande naturalezza nel vivere la pista da dentro. Perché è questo il cuore del Master: trasformare una passione in una professione, e farlo con strumenti concreti, esperienze esclusive e un approccio che guarda al mondo del lavoro, non solo alla teoria.