Il digital marketing continua a evolversi a velocità supersonica. Quali tendenze caratterizzeranno il nuovo anno appena cominciato? Ne abbiamo selezionate cinque!
In un mondo che ancora combatte per ritornare al suo normale corso, ci sono tendenze che continuano ad accelerare. Sono quelle digital, per definizione in costante evoluzione, e sempre più preponderanti in questo periodo di pandemia globale.
Quali saranno le più rilevanti nell’anno che è appena cominciato? Queste sono le cinque che abbiamo selezionato.
Word of Mouth: UGC e influencer marketing
Cambiano i tempi, cambiano le abitudini, ciò che è valido oggi non è più valido domani. Ma una cosa resta invariata: l’insuperabile efficacia del passaparola. Anche oggi, nonostante la mole di informazione a cui ognuno di noi può avere accesso, il consiglio di qualcuno di fidato ha la meglio su tutte le altre tipologie di pubblicità.
E dove cercano, i consumatori odierni, l’autorevolezza di cui hanno tanto bisogno? Sui social media, nei post degli amici o dei colleghi esperti, nelle recensioni di chi ha già potuto testare quel prodotto o quel servizio, e lo può illustrare in modo autentico, magari anche originale e divertente.
Largo dunque agli UGC, acronimo di User Generated Content. Largo cioè ai video di influencer e creatori digital, grandi o piccoli che siano, che oltre a essere fonte di informazione lo sono anche di intrattenimento.
Hybrid is the new normal
Non stiamo parlando del mercato delle quattro ruote. Ma l’accelerazione digital impressa dalla pandemia ha di fatto portato a definire la modalità ibrida come lo standard comune di una miriade di attività regolarmente svolte durante le nostre giornate, lavorative e non.
Pensiamo ai meeting di lavoro, alle attività di formazione, agli eventi. Pensiamo soprattutto alle esperienze di acquisto. L’omnicanalità non è certo una tendenza recente. Già prima della pandemia ci eravamo abituati a una customer journey sempre più fluida e personalizzata, che iniziava nello store fisico, proseguiva sui canali social e si completava sull’e-commerce, o viceversa.
Ora i touch point si sono ulteriormente moltiplicati, ed è compito dei brand trovare soluzioni per garantire all’utente/consumatore un’esperienza sempre più unificata e coerente.
Sorry, I’m off-line
Con la crescente digitalizzazione sembra aumentare anche il desiderio di privacy, e la necessità di prendersi dei momenti in cui andare off-line. Secondo la Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte, addirittura, il 22% degli italiani ha smesso di utilizzare almeno una piattaforma social, temporaneamente o in modo permanente.
Una tendenza, questa alla riservatezza, che sta già venendo assecondata da un big player, per non dire il più grande, del settore, Apple, che a partire da iOS14 ha introdotto per gli utenti un opt-in volontario e manuale che ha comportato diverse restrizioni per gli inserzionisti (uno su tutti Facebook).
Quello della società di Cupertino è suonato come un monito per i digital campaigner e per tutti coloro impegnati in strategie di marketing, che dovranno considerare le maggiori difficoltà nel reperimento di dati personali e una sempre crescente consapevolezza da parte dei consumatori.
Welcome to the Metaverso
È stato il botto di fine 2021. Quando il 28 ottobre Zuckerberg ha annunciato il cambio di nome della sua società madre, da Facebook Inc a Meta, il mondo intero si è trovato catapultato in una dimensione di cui molti di noi prima ignoravano l’esistenza.
Estensione di quel modo ibrido di guardare alle esperienze, il Metaverso è un universo digitale, da vivere tramite le nuove tecnologie di realtà aumentata e virtuale. Nel Metaverso si potrà lavorare, giocare, acquistare prodotti e partecipare a eventi, muovendosi tra diversi ambienti senza uscire dalle mura di casa propria o restando comodamente seduti sul proprio divano di casa.
Per i designer, per i marketer e per le aziende nel loro complesso, tutto ciò si traduce in nuove sfide e nuove opportunità, da cogliere in un futuro sempre più prossimo dove si mescoleranno reale e digitale.
Web3, tra realtà e utopia
Secondo Elon Musk non è che un altro “parolone del marketing”. Eppure il Web3 sta entrando nel vocabolario di sempre più persone, non solo di quelle che abitano nella ristretta cerchia dell’universo blockchain, peraltro esse stesse in costante aumento. Che cos’è il Web3? È lo step successivo al web 2.0, quello che, partendo da Wikipedia fino ad arrivare ai social network, ha dato agli utenti del web la possibilità di comunicare, dialogare e creare contenuti propri.
Con il Web3 la Rete diventa ancora più decentralizzata e, con il contributo della tecnologia blockchain e delle criptovalute punta a creare un’economia digitale diffusa, basata non sulla pubblicità o sugli abbonamenti ma sulla partecipazione. Chi vincerà, il Web3 o Elon Musk? Il futuro ce lo dirà. L’importante, nel frattempo, è non smettere mai di curiosare. Nel digital come nella realtà.