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Con un programma rinnovato e una classe di 32 appassionati allievi ha preso il via l’8a edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa
“Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere”: è la frase, perfetta, in cui Enzo Ferrari aveva condensato tutto l’amore per il proprio lavoro e per il mondo delle competizioni.
Saltare dalle quattro alle due ruote, da un mito dell’automobilismo sportivo a chi è solo agli inizi di una storia tutta da scrivere, può sembrare azzardato se non addirittura grottesco. Ma chi ha osservato quei ragazzi venerdì sera, chi li ha visti presentarsi, parlare di sé e dei propri sogni, capisce bene di che cosa stiamo parlando.
“Questa è l’edizione numero 8. Un numero importante - ha esordito in apertura di serata Vilma Febbroni, direttrice di Professional Datagest - che ha come primo significato l’infinito, come infinita è la passione che da sempre contraddistingue questo percorso formativo”.
Nato come una sfida, il Master in Ingegneria della Moto da Corsa si è guadagnato sul campo la palma di percorso formativo numero uno del bike motorsport. Grazie alla didattica di ultima frontiera e al network di assoluto prestigio. Alla serata inaugurale dell’8a edizione, tenutasi venerdì 11 ottobre al Royal Hotel Carlton di Bologna, hanno dato il benvenuto ai partecipanti un nutrito gruppo di docenti e i rappresentanti di aziende partner e associazioni patrocinanti.
“Il motociclismo in Italia gode di ottima salute - ha dichiarato Giancarlo Cavina, Consigliere Federale di FMI Federazione Motociclistica Italiana, che patrocina il Master insieme a Confindustria ANCMA e Fondazione Marco Simoncelli - Ci sono più di 1900 motoclub sul territorio nazionale, per una community complessiva di circa 110mila tesserati. Se guardiamo ai piloti, i licenziati sono quasi 16.500, di cui 1.500 nel settore Velocità”.
“Il motorsport nel nostro paese è un’industria da 5mld complessivi di euro - ha proseguito Michele Moretti, Responsabile Relazioni Esterne Confindustria ANCMA - L’Italia è la grande protagonista nello scenario internazionale, ma per restare ai vertici bisogna sempre alzare il livello, e per alzare il livello servono competenze. Come quelle trasmesse durante questo Master”.
E qualità fuori dal comune, da riconoscere e da premiare, come fa Varvel Group da otto anni a questa parte. “Il motorsport non è il nostro core business. Ma crediamo nella formazione e nel talento, e per questo motivo saremo felici di premiare con una borsa di studio l’allievo o l’allieva più meritevole di questa edizione” ha dichiarato Mauro Cominoli, direttore generale dell’eccellenza della meccatronica che ha il suo quartier generale a Crespellano, alle porte di Bologna.
“Nel motorsport la velocità è richiesta non solo ai piloti ma anche ai tecnici” ha spiegato Riccardo Savin, Responsabile Dinamica e Progettazione del Veicolo in Ducati Corse e Coordinatore Tecnico del Master, prima di presentare, insieme ai colleghi docenti, obiettivi e programma del Master.
Un percorso ambizioso, che unisce il know-how più specialistico e avanzato nell’ingegneria della moto da corsa alla trattazione dei temi gestionali e organizzativi del mondo racing. Un’esplorazione completa, che combina la formazione al fianco di esperti professionisti con le visite alle aziende e ai luoghi d’eccellenza del bike motorsport.
Una sfida che i nuovi Allievi sono pronti a vincere. Provengono da tutta Italia, in certi casi anche dall’estero. C’è chi ha già un piede, o tutti e due, nel settore, chi invece vuole aprirsi una strada per coronare il sogno di una vita. Si sono presentati a fine serata, mostrando grande determinazione e tanta voglia di andar subito forte.
L’applauso più grande è stato per Pablo. Ingegnere elettronico classe ‘92, analista dati per un team di Rafaela, cittadina del centro-nord dell’Argentina. “La moto ce l’avevo, ma l’ho venduta per venir qui a fare questo Master”. Non c’è niente che si possa frapporre, nella strada verso i propri sogni.